Mi è stato chiesto: “Incomincio ad avere dei dubbi sull’esistenza di Dio. Ma come è possibile che Dio così misericordioso permetta che accadano le tragedie così terribili a cui assistiamo ogni giorno?”
Le tragedie accadono quando ci siamo allontanati da Dio; la sofferenza testimonia che non c’è più Dio, o forse non c’è mai stato, in noi, e quindi la nostra vita diventa la manifestazione della nostra sofferenza.
Dio è amore, gioia, beatitudine, immortalità e onnipotenza, e se non viviamo nella gioia e nell’amore significa che abbiamo perso il contatto con Dio. E questo avviene quando abbiamo lasciato la mente libera di crearci ininterrottamente disagi e limiti, da separaci completamente da Dio.
Quando viviamo nella sofferenza attraiamo nella nostra vita le situazioni che hanno la stessa frequenza, potremmo dire che confermano il nostro disagio.
E’ solo la mente che può separarci da Dio. Quando abbiamo una mente che in continuazione crea paure, rancori, e ogni sorta di disagi, la nostra vita diventa inesorabilmente la manifestazione della mente, dei suoi dolori e dei suoi limiti. Quando invece insegniamo alla mente a funzionare correttamente, quindi a non crearci più sofferenza, ecco che inevitabilmente entriamo in unione con Dio, e la nostra vita diventa la manifestazione di Dio in noi, rendendo divina la nostra vita.
Le tragedie appartengono alle persone che hanno perso Dio; Dio non c’è più nella loro vita e non può più fare nulla per salvarle.
Ecco che la meditazione moderna, come ogni percorso spirituale, è il cammino che ci conduce a riportare Dio in noi e nella nostra vita.